La struttura in muratura che sovrasta il criptoportico per il deflusso delle acque e separa la chiesa dal percorso turistico-naturalistico

NATURA E AVVENTURA

Due modi per scoprire le meraviglie naturali della Grotta d’Antro

Ci sono due modi per scoprire il mondo sotterraneo della Grotta di San Giovanni d’Antro: con le visite guidate lungo il percorso turistico-naturalistico, con escursioni speleoturistiche organizzate occasionalmente dal Gruppo Speleologico Valli del Natisone. Per raggiungere la Grotta bisogna percorrere qualche centinaio di metri dal parcheggio presso la chiesa della frazione d’Antro.  Si sale poi una suggestiva scalinata di 86 gradini che raggiunge il belvedere e consente di apprezzare la bellezza selvaggia del sito rupestre, offrendo uno scorcio panoramico sulle Valli del Natisone.

Il percorso turistico-naturalistico

Prima di essere un sito di grande valore artistico e culturale, la Grotta d’Antro è un complesso ipogeo con uno straordinario sviluppo. Può essere visitata liberamente solo per il 6% della sua lunghezza.
Il percorso turistico-naturalistico comincia alle spalle dell’altare barocco di Bartolomeo Ortari, in corrispondenza al criptoportico costruito per il deflusso delle acque nei periodi di piena.
In quest’area è presente una riproduzione a grandezza naturale dell’Ursus Spaeleus, l’orso europeo delle caverne che è stato ospitato anche in questa Grotta, come risulta dai ritrovamenti. Qui sono inoltre accolte alcune teche espositive.  
Da questo ampio punto di raccolta comincia un comodo percorso di 300 metri.
Il sentiero si snoda in un suggestivo budello di roccia con una particolare morfologia: è stato, infatti, modellato dalle acque, che qui possono ancora scorrere con particolare intensità durante le forti precipitazioni.
La visita è resa emozionante da alcune spettacolari colate calcitiche e, soprattutto, dalla costante presenza d’acqua, che forma un piccolo laghetto a circa metà percorso.
La passeggiata si conclude davanti alla Madonnina, che segna il confine tra la parte turistica e quella speleoturistica.

La visita della Grotta avviene in totale sicurezza, in piano, con caschetti protettivi forniti dall’organizzazione.
Ti ricordiamo, tuttavia, che la temperatura interna della Grotta è di 11°C e il terreno è umido o bagnato, con qualche tratto scivoloso. Ti consigliamo dunque di arrivare in Grotta con un abbigliamento adeguato: una felpa e comode scarpe antiscivolo.
Per saperne di più su orari di apertura e tariffe vai a DOVE E QUANDO.

Le visite speleoturistiche

Il percorso turistico della Grotta di San Giovani d’Antro è solo il punto di partenza di un labirinto di rami disposti su più livelli e sino a oggi esplorati per la lunghezza complessiva di 5400 metri. Camini, inghiottitoi, ruscelli, laghetti e sale con spettacolari concrezioni connotano questo mondo sotterraneo: una Grotta ancora attiva, aperta a nuove sfide speleologiche. Chi è interessato a scoprire le parti segrete della Grotta, può partecipare periodicamente a esplorazioni più avventurose e approfondite, organizzate in collaborazione con il Gruppo Speleologico Valli del Natisone.

Le visite speleoturistiche durano in genere 4-5 ore: un tempo di percorrenza andata e ritorno, per un’escursione in tutta tranquillità che comincia con il percorso turistico-naturalistico. Giunti alla Madonnina, si sale la scala metallica che dà accesso alla parte speleologica. Si attraversa un laghetto in canotto e si prosegue fino alla “Sala Tellini” (dove è possibile fermarsi e tornare indietro). Si percorre il passaggio della strettoia fino alla “Sala Lazzarini”, per poi procedere in un emozionante tratto ricco di concrezioni e con divertenti passaggi, fino al “Ramo delle Vaschette” e al punto d’arrivo.
Il ritorno avviene lungo lo stesso tragitto.

Per eventuali informazioni su visite speleoturistiche:
Associazione Culturale “Tarcetta”: +39 353 425 1507; e-mail: asstarcetta@gmail.com

Oltre: un labirinto di emozioni scavato dall’acqua

Palestra e campo di ricerca per molti gruppi speleologici del Friuli Venezia Giulia, la Grotta d’Antro non è ancora conosciuta nei suoi recessi più ostici e profondi. Nuovi rami sono stati scoperti solo negli ultimi anni.
La presenza dell’acqua, a regime variabile, e la ristrettezza di molti passaggi rendono difficili le esplorazioni estreme. Tuttavia, come testimoniano queste immagini del Gruppo Speleologico Valli del Natisone (foto di Fabrizio Bosco), questo labirinto carsico sa offrire agli appassionati grandi emozioni!

“Chi abita in un nido conosce i venti, chi abita in una grotta conosce le piogge”.

Proverbio cinese